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La lingua dei giovani

In occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo dedicata alla lingua italiana e i giovani, pubblico un breve repertorio di termini del linguaggio giovanile.
Fra di essi ne troveremo alcuni di recente conio e altri più datati, ma di uso ancora frequente: sebbene, infatti, si tratti di una lingua caratterizzata dal continuo ricambio lessicale, esistono numerose espressioni di lunga durata che sono ormai entrate a far parte dell'italiano colloquiale (si pensi, per esempio, a parole come imbranato 'impacciato' o pacco 'fregatura').

Il linguaggio giovanile attinge a un serbatoio vario che va dalle parlate gergali (sgamare 'scoprire'), alla lingua della musica (del mondo del rap, per esempio, con espressioni come bro bella zio), al dialetto (come il napoletano tamarro o il romanesco coatto, entrambi usati per definire una 'persona dai modi grossolani, di scarsa eleganza'), alla lingua della pubblicità e dei mezzi di comunicazione.

Tra i fenomeni più tipici nella formazione del linguaggio dei giovani si registrano:

1. l'abbreviazione: tra, accorciamento di tranqui (già in uso negli anni '90), a sua volta abbreviazione di tranquillobro per brother 'fratello, amico', in alternativa al meno recente fra 'fratello'; sbatti, da sbattimento 'fatica', 'lavoro eccessivo'; chissene, da 'chi se ne frega'.

2. l'iperbole: spacca che indica qualcosa di molto bello ed entusiasmante; pazzesco, mitico, allucinante per 'bello, fantastico, notevole'.

3. la suffissazione: pensiamo a termini di meno recente formazione come stiloso 'che ha stile'; paccaro 'che fa i pacchi' detto di una persona che non si presenta agli appuntamenti; palloso 'noioso'. 

4. l'uso di forestierismi: boy, chico.

Se, come si può osservare, per alcuni di questi termini è facile rintracciare l'origine, per altri, il percorso etimologico è meno limpido: è il caso per esempio, di scialla, voce sulla cui nascita ancora si discute (a me personalmente l'ipotesi della derivazione araba non convince).

Per finire, una curiosità: l'espressione bella zio (e la sua variante bella lì) è nata negli anni '90 negli ambienti hip hop del Nord Italia, ed è esclusiva del rap nostrano.